Non è facile parlare della propria città e del suo territorio, e ancora più difficile descrivere la sua anima.
Raccontare la propria terra è spesso una sfida. Per questa ragione abbiamo deciso di dedicare uno spazio del nostro sito ai racconti di chi questo territorio lo ama e lo vive tutti i giorni.
Il racconto che segue nasce dall’esperienza di una guida turistica capace di osservare ed educare lo sguardo a scorgere i segni di un territorio ricco di storia, tradizioni, colori e immagini come il nostro.
Buona lettura!
Memorie recenti di una guida turistica atipica
di Sandra Baiocchi
Il racconto si snoda attorno ad alcune parole evocatrici di luoghi, personaggi e situazioni, le cui radici affondano nel cuore della Pianura Padana.
Ciascuno dei termini proposti è, per la mia esperienza, un concentrato di immagini – a colori e in bianco e nero – paesaggistiche, architettoniche, artistiche e culinarie.
Personaggio principale di questo insolito palcoscenico open air è il fiume Po, Eridano per gli Antichi.
Lo si vede e lo si ammira attraversando il ponte (“sul Po”), che collega Piacenza a Cremona o viceversa. È il ponte di raccordo tra la parte occidentale dell’ Emilia e la Lombardia (zona cremonese), che consente di apprezzare la Pianura Padana nelle sue peculiarità.
Vasti campi di erba medica, solidi poderi coltivati a frumento, mais e pomodori, sporadici filari di gelso sopravvissuti all’abbandono della campagna, filari di pioppi in area golenale.
Così, comodamente seduti in bus turistici di ultima generazione (“first class”), i visitatori sperimentano visivamente le lunghe e strette strade piatte, a tratti pericolosamente tortuose, che da San Secondo- Fontanellato- Soragna conducono alla Terra di Giuseppe Verdi. Qui entra in scena l’agroalimentare.
Nebbia – Tabarro – Culatello
Lo storytelling della guida, al microfono del bus, procede evocando la nebbia fitta novembrina, che è un tutt’uno con la stagionatura del culatello di Zibello (attenzione! da non confondere con il culatello di Canossa), della mariola (il salame “gentile” nel gergo locale popolare), della spalla cruda di Palasone, della spalla cotta di San Secondo (lunga cottura, fette spesse e calde!) della coppa e della pancetta. Poi, sfidando i livelli ematici di colesterolo, una bella morbida fetta di pane bianco (la ‘micca’ parmense) rivestita di uno spesso strato di lardo pesto (condimento- salsa di tradizione).
Alla nebbia padana appartengono le figure intabarrate (avvolte nel tabarro), maschili come da tradizione locale, in sella ad una bicicletta per spostarsi di paese in paese.
È uno spaccato del “piccolo mondo” di Don Camillo e Peppone, vissuto e narrato da Giovannino Guareschi, nato a Parma e sepolto a Roncole Verdi.
È pure il mondo di Giuseppe Verdi, non solo musicista, ma anche grande proprietario terriero secondo la locale consuetudine ottocentesca. “Sono e sarò sempre un paesano delle Roncole“, così il Maestro in una sua lettera.
Po – Alluvioni
Po significa inondazioni e alluvioni. Stagno, frazione di Roccabianca, sparì per metà sott’acqua -chiesa compresa-attorno alla metà del 1800.
Nel 1951 fu la grande alluvione, che toccò anche Brescello, nel reggiano. Vedere le foto di alcune scene del primo dei tre film storici su Don Camillo e Peppone, girate proprio durante l’alluvione. Era presente Giovannino Guareschi. Le foto sono esposte nel museo di Brescello.
Ponte del Diavolo (Gramignazzo)
Costruito sul tratto del Taro, prima di confluire nel Po.
È il ponte dell’ infanzia e della adolescenza di chi scrive, guida turistica atipica, che mai scorda le proprie radici.
Solido e resistente, sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ha ceduto pochi anni fa alla incuria e noncuranza delle locali amministrazioni pubbliche. Oggi è nuovamente percorribile, dopo i lavori di consolidamento. È un eccellente esempio di architettura contemporanea, sita distante pochi chilometri dal castello “d’amore” di Roccabianca.
Giuseppe Verdi
A Roccabianca sono alcune delle statue del monumento dedicato a Giuseppe Verdi, costruito per e a Parma nel 1913 dallo scultore greco-siciliano Ettore Ximenes.
Fra queste sono Rigoletto, Trovatore, Traviata: la Trilogia verdiana ha resistito (parliamo di statue) alla scellerata demolizione del grande cimelio verdiano.
Le statue rappresentavano, nella loro completezza, tutto il corpus dell’ opera lirica del Cigno di Busseto.
Fornace e Fornaci – mattoni
C’ erano una volta le fornaci. Qua e là capita di scorgerne, sempre dal finestrino del bus turistico, le ceneri. Resti di fabbriche corredate di torre, costruite con quei mattoni “cotti” nei forni delle…..fornaci.
Il viaggio prosegue come da itinerario stabilito, tra sprazzi di colori e improvvisi lampi di malinconia, che solo la Pianura Padana sa suscitare, prima catapultarsi in chiese e musei.
Sandra Baiocchi
Guida abilitata esperta che propone visite su tutto il territorio dell’Emilia Romagna a siti storico-artistici, a musei, mostre e percorsi enogastronomici, inoltre propone anche visite guidate per ipovedenti.
Lingue parlate: inglese, tedesco e francese.
contatti > +39 3333722729 – sandrabaiocchi2021@gmail.com