Nella valle dei motori

di Silvia Ugolotti, testo e foto

Brand internazionali, circuiti, musei, passione sportiva e alta tecnologia: l’Emilia Romagna è la terra dov’è nata la velocità. Da Parma a Rimini si stende un ecosistema virtuoso d’imprese d’eccellenza con un’accademia conosciuta in tutto il mondo.

Un tempo era la “tera dei mutor”, oggi è la Motor Valley un distretto di alta ingegneria fatto di carbonio, aerodinamica, simulatori, rombi e accelerate. Fila veloce da Parma a Rimini, con 16.500 aziende, 66mila addetti, un’università con sei corsi di laurea e un export di 5 miliardi l’anno. Una squadra di tigri e di micro competenze, fatta di super professionisti che progettano auto da strada e da corsa da qui al futuro. A tenere le fila di questo patrimonio è la Motor Valley, un’associazione no profit. L’obiettivo comune è fare della Motor Valley dell’Emilia-Romagna uno degli asset più importanti della promozione turistica
all’interno del progetto “La Via Emilia – Experience the Italian Lifestyle”. Ferrari, Lamborghini, Ducati, Dallara. Il circuito di Imola e quelli di Misano, Modena e Varano de’ Melegari. Poi, musei aziendali, collezioni private e i team da gara: ecco un universo di super prestazioni che corre verso l’auto migliore e perfetta. Come diceva Enzo Ferrari, “quella ancora da costruire”.

La casa dei super bolidi

Dal centro di Parma in una ventina di minuti si arriva in collina, a Varano de’ Melegari, il genius loci dei motori parmigiano dove le abilità tecniche e il design si trasformano in un'opportunità di crescita professionale. È qui la casa automobilista Dallara, fondata nel 1972. È una storia di passione e talento che fa correre progetti e idee a 490,5 chilometri orari. I suoi super bolidi sono conosciuti in tutto il mondo, così come le competenze che l’azienda condivide con i più giovani. La Dallara Academy è un polo didattico di alta formazione universitaria ma anche espositivo. L’area di collegamento tra i due piani che ospitano i laboratori per le scuole, l’auditorium e le aule dedicate alla formazione universitaria, sono il cuore pulsante e visuale della struttura, sempre aperto ai visitatori. Chi entra può respirare e toccare con mano i veicoli che hanno segnato la storia professionale dell’ingegnere Paolo Dallara: dalla Lamborghini Miura alla Fiat X1/9, dalle vetture Sport progettate e costruite per la Lancia nei primi anni '80, alle monoposto della Formula Indycar che corrono negli Stati Uniti. Poi, i prototipi di Le Mans fino alle Formula 3 e Formula E, per arrivare all’ultima nata, la “Dallara Stradale”, una vettura da corsa con la targa che rappresenta la sintesi del know how dell’azienda. Le visite guidate sono disponibili, su prenotazione dal sito o al numero +0525.1982980.

Tutti in pista

Lasciata la Dallara si punta all’Autodromo di Varano, dove rombano i motori. Nato nel 1969, ampliato a più riprese, il suo tracciato misura 2350 metri. Ospita eventi internazionali come quello della Formula Sae, durante il quale le Università di tutto il mondo si sfidano mettendo in pista i loro progetti più innovativi e avveniristici sotto forma di auto da corsa. Importante anche l’Asi Motoshow, weekend di culto per i collezionisti con le due ruote nel cuore. In calendario, ci sono anche competizioni per moto ed auto (Campionato Italiano Velocità auto, Trofeo Motoestate, MiniGp) e prove libere, Drifting, Supermotard, oltre a test drive e presentazioni di nuovi veicoli. Per tutti: una pista da 800 metri dove guidare kart motorizzati Honda e il Centro Guida Andrea de Adamich con corsi per migliorare le capacità di controllo della vettura in situazioni critiche.

Travel Tips

Da vedere

Viazzano

Scenico e silenzioso, è un borgo costruito in un terrazzo fluviale alla destra del Ceno. Risalendo la statale da Fornovo verso Bardi lo si incontra appena prima di raggiungere Varano. Vicoli stretti, case a torre, colombaie, fienili in cotto con rosoni decorativi e una piccola piazza sulla quale si affaccia Palazzo Venturini. Vale una deviazione.

Castello Pallavicino di Varano De' Melegari

Su una roccia di pietra arenaria, in posizione strategica per il controllo della vallata del Ceno, è uno straordinario esempio di architettura medievale a carattere difensivo: una fortezza progettata e realizzata per risultare inespugnabile. Il primo documento scritto che ne certifica l'esistenza è la “Cronaca Pallavicina” del 1087, anno in cui Uberto Pallavicino, discendente del capostipite Adalberto (che fu Vicario Imperiale di Ottone II a partire dal 980), ereditò il castello. Tour guidati (anche di sera) ne ripercorrono la storia: si visitano la prigione del Bentivoglio, l'ala quattrocentesca, la sala delle armi, i camminamenti di ronda, la terrazza panoramica, le cucine, lo studio e il salone d'onore affrescato.

La bottega del restauro

Un laboratorio di 400 metri quadrati, uno spazio espositivo e un team di professionisti: nel regno della Berkel a Viazzano si restaura con passione in un laboratorio autorizzato. Mentre all’interno dello showroom si possono ammirare affettatrici d’epoca, bilance e documenti.

Locande, agriturismi, b&b - Villa Gelsomina

Stanze spaziose e ben arredate in una villa convertita in room&breakfast nel verde di Solignano. Luce che entra dalle finestre, colori tenui e attenzione ai dettagli. Intorno c’è un giardino e, non lontano, la trattoria La Fopla "da Gelsy" che la famiglia gestisce da anni nel segno della tradizione parmigiana.

La buona tavola - Castello

Stefano Numanti con immutata passione cerca la migliore materia prima e i migliori produttori, anche piccoli, e li valorizza in una cucina moderna: nido d'uovo al radicchio con pancetta e agrumi, risotto affumicato al momento e da non mancare piatti con i funghi. Cuoco fungaiolo, col suo fido lagotto va nei boschi in cerca di porcini, spugnole e trombette dei morti.
Via Martiri della Libertà, 129, Varano de' Melegari. Tel. 0525 53156

In dispensa - La passione in bottiglia

Al Podere Pradarolo i vini vengono prodotti seguendo i principi di un’agricoltura a basso impatto con frutti sani e profumati, adatti alle lunghe macerazioni senza conservanti né additivi. Dal Barbera alla Malvasia ogni bottiglia è biologica e affina in botti di rovere. Il clima e i venti marini provenienti dalla Liguria conferiscono sapidità. La cantina e la sala da pranzo sono all’interno della villa, che un tempo fu dei Marchesi Pallavicino. Ci sono anche stanze per la notte dal fascino retrò: mobili antichi e pavimenti originali in pianelle colorate d’inizio ‘900.

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