Parma è donna

La città di Parma potrebbe essere considerata femmina per la sua eleganza, bellezza e modi accoglienti. Tanti sono gli spunti per rendere omaggio alle donne quando si visita la nostra città, non solo l’8 marzo ma tutto l’anno.

La donna più famosa del Ducato
La donna più famosa, parmigiana d’adozione, è sicuramente Maria Luigia d’Austria, la seconda moglie di Napoleone Bonaparte arrivò 200 anni fa a Parma come dominatrice, ma ha conquistato i parmigiani con la sua forza e la sua benevolenza, tanto da lasciare un ricordo ancor oggi molto vivo e un’impronta indelebile in città, come il Teatro Regio, fatto costruire da lei, l’Ospedale vecchio, il Cimitero della Villetta, oltre a innumerevoli migliorie a vari luoghi e acquisizioni per le collezioni d’arte presenti. Al Museo Glauco Lombardi si possono ammirare la sua storia e i suoi cimeli, e come souvenir acquistare i prodotti al profumo di violetta di Parma , fiore che adorava e che è posto tutt’oggi sulla sua tomba a Vienna.

Un percorso al femminile
Parlando di donne forti, un itinerario dal titolo “La città delle donne” vi porterà nei 10 luoghi della città significativi per la ricostruzione della storia femminile a Parma . Attraverso pannelli – totem attivati tramite una applicazione per smartphone o tablet, scaricherete immagini, video, testimonianze e approfondimenti sulla storia delle bustaie di fine ’800, delle prime donne elette in consiglio comunale nel 1946, delle sovversive durante il regime fascista o delle femministe degli anni ’70, delle partigiane o delle donne che negli anni ’80 fondarono il Centro antiviolenza.

I volti di Amedeo Bocchi
Amedeo Bocchi (1883-1976), pittore parmigiano tra protagonisti della pittura della prima metà del secolo, aveva uno stile personalissimo in cui la luce pare sgorgare dall’interno delle figure. Il mondo femminile, colto nelle sue più varie espressioni, e la ritrattistica sono stati i suoi generi preferiti, ma ha rappresentato anche il mondo contadino, partecipando al Gruppo dei Venticinque paesaggisti della Campagna romana con Sartorio e Cambellotti, nonché temi religiosi e allegorici.
La famiglia è protagonista predominante delle sue tele: i genitori, le mogli, la figlia. Non perdetevi quindi i suoi volti femminili, una vera chicca artistica che trovate all’Ape Parma museo

Donne in Galleria Nazionale
Parlando di volti di donne su tela non si può non fare un tour alla Galleria Nazionale, oltre alla splendida collezione di opere, potrete soffermarvi sul volto della Madonna di San Girolamo del Correggio, l’intrigante sguardo della Schiava turca del Parmigianino e il viso perfetto della Scapigliata di Leonardo Da Vinci, per citare i capolavori.

Musiciste e Muse
La tradizione musicale di Parma vanta lo storico Conservatorio Arrigo Boito, in cui per altro ha studiato Arturo Toscanini, che propone concerti dei suoi studenti e docenti tutto l’anno, I Concerti del Boito. Quest’anno gli appuntamenti sono tutti incentrati sulle donne in musica, non solo in veste di muse ispiratrici ma in quella di artiste, compositrici, creatrici. Musiciste e Muse è il sottotitolo della sesta edizione della stagione concertistica con 37 eventi a ingresso libero.

Donne con le mani in pasta
Nell’immaginario della tradizione culinaria parmigiana ci sono le cosiddette “rezdore”, le mamme e nonne depositarie delle ricette storiche, in grado di fare la pasta a regola d’arte, ma non solo. Nelle cucine delle trattorie e ristoranti di Parma e provincia ci sono ancora le rezdore della tradizione che cucinano i piatti di casa, ma in tempi più moderni sono le donne chef che hanno raccolto l’eredità e sviluppato le eccellenze della cucina con eccellenti risultati. Volete mangiare nel segno di Parma City of Gastronomy Unesco? Qui trovate gli indirizzi: www.parmacityofgastronomy.it

La donna nei Castelli del Ducato
Anche i Castelli del Ducato festeggiano le donne con eventi dedicati, alla Reggia di Colorno la donna è protagonista della cultura, tra matrimoni politici e alleanze internazionali, visite guidate sulle donne che non furono semplici pedine nella scacchiera politica ma testimoni e protagoniste del loro tempo.
Al Castello di Montechiarugolo invece, si brinda con la Fata Bema, visita notturna con brindisi finale tra affreschi cinquecenteschi e saloni rinascimentali per trascorrere un’ora con la Fata Bema e brindare a tutte le donne che si sentono un po’ streghe o fate. 
A Torrechiara sarà Bianca a portarvi tra le sale del suo castello, donatole per amore da Pier Maria Rossi.

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